Robert DePalma
La passione di Robert DePalma per le forme di vita antiche andava oltre la semplice fantasia infantile; era una parte intricata della sua identità. Una persona dal suo intelletto e curiosità poteva sembrare strana tra la gente comune, ma nel mondo della paleontologia, era come a casa sua. Era riuscito a tradurre questa singolare fissazione in una posizione rispettabile e ambita come curatore al Palm Beach Museum of Natural History. A soli 37 anni, DePalma stava già apportando significativi contributi al suo campo, lavorando spesso fino a tardi nella notte, la mente fervida di teorie sulla vita preistorica.
Il suo spazio di lavoro era un santuario di scheletri e fossili, un vero e proprio tesoro per chi trovava bellezza e mistero in ciò che era stato sepolto nel profondo della terra. L’esperienza di DePalma non si limitava all’ambito accademico; possedeva il raro dono di comunicare le sue scoperte in modo tale da catturare l’immaginazione del pubblico. Il suo ufficio era ingombro di mappe, attrezzi per scavi e bozze di articoli su nuove scoperte. Ogni osso, ogni fossile era un pezzo del puzzle che era determinato a risolvere, non solo per soddisfare l’indagine scientifica ma per ricostruire la storia dell’antico passato del nostro pianeta.